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31/08/2023
"Per educare un bambino serve un intero villaggio" - Un affettuoso saluto dalla Dirigente
Lesmo, 31 agosto 2023
Carissimi bambini/e, ragazzi e ragazze,
Carissimi genitori,
scrivo queste poche righe per salutarvi: il mio percorso da Dirigente Scolastico è terminato, ma l’affetto e la gratitudine nei vostri confronti mi accompagneranno per sempre.
Sono passati nove anni da quanto sono entrata in questo istituto e in tutto questo tempo ho goduto dei sorrisi degli alunni e ho imparato molto da tutti i componenti la comunità scolastica.
Quello che ho tentato di costruire è stato un rapporto di reciproca fiducia tra giovani e adulti, puntando sulla qualità della relazione educativa.
Un proverbio africano dice che “per educare un bambino serve un intero villaggio”, ma tutti insieme dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare. Io ci ho provato per questi anni, ma ora spetta a voi continuare perché in una società che fatica a trovare punti di riferimento è necessario che i bambini e i giovani trovino nella comunità scolastica un riferimento positivo.
Sapremo cogliere, di fronte alle emergenti istanze educative dei ragazzi, tanto provocanti quanto interessanti, questa occasione per generare, nelle scuole, spazi di fiducia, di libertà di iniziativa, di protagonismo e corresponsabilità educativa?
La scuola deve essere anticipatrice del mondo che cambia, deve essere perno delle trasformazioni positive del territorio. Gli adulti di riferimento -genitori, insegnanti e amministrazioni- devono offrire un posto agli alunni dove stare bene.
La scuola è un luogo di incontro. Tutti noi siamo in cammino, avviamo un processo, mostriamo una strada: la scuola ci educa al vero, al bene e al bello. Nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, ma anche e soprattutto per assumere valori.
A voi studenti dico: il vostro cammino dentro la scuola deve essere un’avventura alla scoperta di sé e degli altri; rendete le esperienze significative, coltivate i vostri sogni, volate alto… Non accontentatevi, vivete l’esperienza scolastica, non sedetevi in panchina a guardare gli altri, ma siate protagonisti attivi in ogni contesto; vivete la scuola come luogo di incontro, di dialogo, di inclusione, di opportunità e di interazioni sociali.
Quando arrivai nel 2014 chiesi agli alunni di allora che cosa fosse per loro la scuola. Le loro risposte mi stupirono per saggezza e profondità e diventarono il mio obiettivo e la mission dell’istituto. In particolare gli alunni hanno chiesto che la scuola fosse “un ponte tra il mondo e il nostro futuro, per viaggiare dentro di noi, nel mondo, alla scoperta di conoscenza e umanità” e un luogo dove “imparare per crescere, crescere per vivere il futuro”. Perché il percorso degli studenti sia significativo occorre essere “Comunità”, occorre: unione, alleanza e collaborazione.
Il nostro istituto si sintetizza in queste due pensieri dei ragazzi. Noi adulti abbiamo il compito di promuovere un’azione educativa basata su valori e obiettivi condivisi, attraverso un sempre più crescente rapporto di fiducia, rispetto e cooperazione nel rispetto dei ruoli e delle competenze di tutti e di ciascuno. Noi adulti abbiamo il compito di far divampare nei bambini e nei ragazzi quell'incendio di curiosità, entusiasmo e voglia di conoscere che, una volta acceso, li accompagnerà per tutta la loro vita.
Non posso che concludere ringraziando tutti, nella speranza che questa scuola permetta alle nuove generazioni di impadronirsi del futuro e contribuire al progresso della propria comunità.
Mi piace continuare a pensare che la scuola renda possibile ai bambini e ai ragazzi di fare un’esperienza positiva di vita. Mi piace continuare a pensare ad una scuola che vola alto e guarda lontano.
Io mi fermo qui, a voi continuare…
Con affetto
Stefania Bettin
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